Ieri è stato il giorno di Massimo Bottura a Madrid Fusión, quattordicesima edizione di quello che probabilmente è il più importante congresso d’alta cucina in Spagna, e anche uno dei più autorevoli del mondo. Nella capitale iberica per la kermesse, che ha chiuso i battenti da poche ore dopo aver osannato il modenese, sono convenuti chef da ogni dove (nella foto, un conciliabolo vip tra Albert Adrià, Martin Berasategui e Jordi Roca), con un’adeguata rappresentanza italiana, capeggiata appunto da Bottura e che ha visto protagonisti anche Paolo Lopriore col suo designer Andrea Salvetti, Giuseppe Iannotti, Paolo Montanaro di Tartuflanghe e il bartender comasco Simone Caporale.
Di Bottura è presto detto: è stato premiato nel pomeriggio come “Miglior cuoco dell’anno” in Europa per il suo lavoro al Refettorio Ambrosiano durante Expo Milano 2015, quando ha radunato molti dei suoi grandi colleghi nel nome della cucina solidale. Ma lo chef non si ferma qui. A Identità spiega: «Tanti premi da tutto il mondo, ma anche tantissimi nuovi progetti». Il Refettorio Ambrosiano non rimarrà un episodio isolato, «si stanno mobilitando in molti, da quelli di Ghetto Gastro al Wall Street Journal». Coi primi si ragiona per aprire un Refettorio nel Bronx, a New York. Non sarà l’unica sede. «La gastronomia del futuro ha come ingrediente aggiuntivo la cultura; il cuoco prossimo venturo apre alla conoscenza e alla coscienza, perché fa suo un senso di responsabilità sociale».
«Dedico questo riconoscimento al mio staff che mi ascolta e mi segue nelle mie follie. Lo dedico anche ai grandi colleghi che hanno scelto di aderire a questo mio progetto di “contaminazione” della cucina: è stato un grande onore constatare come in tanti abbiano capito che avevamo avuto una buona idea. Abbiamo pensato alla necessità di recuperare il cibo: oggi non si parla d’altro, ed è bellissimo. Ringrazio infine i tanti volontari che hanno consentito al Refettorio Ambrosiano di funzionare al meglio». Così Massimo Bottura ha commentato poche ore fa a Identità Golose il premio che gli è stato consegnato durante la giornata di chiusura di Madrid Fusión, il congresso di alta cucina svoltosi nella capitale spagnola. Lo chef modenese dell’Osteria Fracescana è stato nominato infatti “Miglior chef dell’anno in Europa” per il loro lavoro di solidarietà col Refettorio Ambrosiano durante Expo Milano 2015.
La motivazione del premio sottolinea infatti il ruolo svolto da Bottura durante i sei mesi di Esposizione Universale, del quale lo stesso chef è stato Ambasciatore: “Nell’ambito del tema dell’Expo, Nutrire il pianeta, energia per la vita, ha dato via a varie attività di solidarietà e di sensibilizzazione, tra le quali soprattutto, appunto, il Refettorio Ambrosiano di Milano, una mensa che ha visto alternarsi tanti cuochi coinvolti in un progetto per il pianeta e per le persone, e con una capacità di 96 coperti. Con l’obiettivo di sfamare i senzatetto ha utilizzato il cibo rimanente dei diversi padiglioni di Expo 2016″.
Bottura è stato riconosciuto come “un intellettuale della cucina” e, nell’assegnazione del premio, il punto di riferimento per l’alta gastronomia italiana contemporanea, “lodato dalla critica gastronomica internazionale, uno chef formatosi con grandi maestri come Alain Ducasse e lo spagnolo Ferran Adrià. Ha aperto nel 1995 a Modena la sua Osteria Francescana, che ha ottenuto tre stelle Michelin ed è considerato il secondo miglior ristorante del mondo nell’ultima edizione della lista dei 50 Best.