Emilia-Romagna: una regione (l’unica in Italia) con due nomi. Una regione (l’unica in Italia) che prende nome da una strada.
Ce n’è abbastanza per intuire la natura, il carattere profondo di queste terre, che misurano la propria identità nel segno della molteplicità, della diversità e dello scambio.
Essere il tramite fra nord e sud, est e ovest non è solo un’opportunità geografica. È anche e soprattutto una scelta culturale e, in senso lato, politica.
Una scelta che porta il centro di questa regione, Bologna, a definirsi fin dal Medioevo come capitale gastronomica, in virtù non tanto di una speciale intrinseca qualità, ma piuttosto della volontà (e della capacità) di mettersi in gioco come crocevia di incontri, contaminazioni, traffici: di merci e prodotti, certo, ma prima di tutto uomini e idee.
L’Università, la più antica d’Europa, dà senso alla città come luogo di studio e di confronto internazionale. È questa vocazione a fare di Bologna, e della regione che essa rappresenta, un grande mercato dove si parla, si ascolta, si cresce. Chi oggi pensasse all’Emilia-Romagna come a un conservatorio di tradizioni, sbaglierebbe di grosso. Se questa regione si colloca al top mondiale della cultura gastronomica è esattamente per il motivo contrario: essersi distinta, nei secoli, come luogo di passaggio (la strada…) e di incontri (la Romagna “romana” e l’Emilia “longobarda”, i romani e i popoli del nord). I profumi del Mediterraneo qui si incrociano con i sapori del continente: la civiltà dei salumi, dei prosciutti e del più rinomato formaggio italiano si confronta con il colore verde dell’olio, i filari di pesche e di pere, gli orti fiorenti. Di tutto ciò raccontano i viaggiatori che attraversano queste terre, fin dai secoli più lontani: salsicce squisite, ma anche cavoli e cardi e finocchi di incomparabile bellezza e sapore. L’Emilia-Romagna è tutto questo, tra il grande fiume che si protende verso Lombardia e Veneto, la corona appenninica che va ad abbracciare Liguria e Toscana, il mare che arriva chissà dove.
Dimenticare anche solo una parte di questo patrimonio e di queste prospettive è come dimenticarsi di tutto, e del suo significato.
Massimo Montanari – Università di Bologna
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EMILIA ROMAGNA IN VIAGGIO VERSO EXPO è una tappa fondamentale della nostra visione strategica che si riassume nell’obiettivo della progettazione di una ‘piattaforma gastronomica regionale’ in cui i cuochi siano al centro della filiera alimentare in quanto ‘professionisti del gusto’Un atteggiamento quindi di apertura e non ‘sindacal-corporativo’, in alleanza con tutti gli altri attori della filiera sia quelli diretti (produttori, distributori e gastronomi) che quelli altrettanto indispensabili per innovare ‘in continuo’ un settore complesso come quello gastronomico
(formazione, marketing, comunicazione, ricerca e sviluppo, salute, made in emiliaromagna, contaminzione con altri settori di avanguardia… ecc. Oltre ovviamente alle istituzioni).
ANCI Emilia-Romagna è impegnata ad approfondire i temi posti dall’EXPO 2015 al di là dei tempi dell’evento e quindi sostiene chi è disponibile a tracciare percorsi che dall’alimentazione incidano sui territori, sull’economia e sul paesaggio nella nostra regione. La dinamica evolutiva delle istituzioni locali in rapporto con le politiche regionali valorizza ulteriormente questi percorsi che vedono impegnate aggregazioni di Comuni per piattaforme territoriali improntate all’innovazione e al recupero delle singole vocazioni ambientali.
Abbiamo chiesto quindi ad una decina di personaggi regionali, o che comunque nella nostra regione abbiano un ruolo rilevante in questi ambiti ‘allargati’, di esprimere, in accompagnamento al ‘viaggio verso EXPO’, sintetiche espressioni del loro vedere la gastronomia con particolare
riferimento alla nostra regione o comunque rispetto alla loro visione di fondo. Molti hanno già risposto e vediamo se riusciremo, grazie alle loro preziose suggestioni, a continuare inseme un percorso…EXPOST
di seguito agli ‘apripista’ tutti voi potrete esprimere le vostre considerazioni ‘sintetiche&poetiche’, ma anche volte al fare, ad una strategia…
come contributo per ‘UNA PIATTAFORMA GASTRONOMICA REGIONALE’ i ‘migliori pensieri’ verranno inseriti nella nostra comunicazione.