L’autunno è il periodo delle guide.
Ogni anno fra Settembre e Dicembre escono le più importanti guide dei ristoranti italiane che premiano, guidano e danno valore al lavoro degli chef di tutta italia.
La nostra associazione ha, come sempre raccolto diversi premi e attestati, anche molto importanti e continua a segnare il passo di un rinascimento gastronomico che lega indissolubilmente ogni chef ai produttori cui fa riferimento e al proprio territorio.
Credo che la prima menzione non possa che essere all’Osteria Francesca di Massimo Bottura che ancora una volta riesce a capitanare tutte le guide e raggiunge un inedito 20/20 sull’espresso.
Tornano poi i 3 Gamberi a Bologna, città simbolo e icona della gastronomia non solo Emiliana, ma italiana, all’Osteria Bottega.
Non solo, a San Giovanni in Persiceto troviamo la Trattoria dell’anno per l’espresso con Franco Cimini e la sua Osteria del Mirasole.
Bologna torna al centro della cucina tradizionale di qualità.
Tanti sono i dati positivi soprattutto in Romagna, fra tutte le guide, sia Touring che Espresso che Gambero, Michelin e Identità Golose.
E’ vero non c’è stata nessuna nuova stella, ma allo stesso tempo sono state tutte confermate, credo sia importante fare una riflessione sul valore delle Guide Gastronomiche che rimangono per molti un importante riconoscimento. E’ giusto aspirare ai premi e ai punteggi, ma dall’altro lato crediamo sia importante lavorare per la soddisfazione della clientela che sempre più dalle guide si allontana. Uno degli impegni che dobbiamo darci per i prossimi anni è quello di far capire ai nostri clienti e a chi partecipa alle nostre iniziative che il riconoscimento che i nostri associati hanno sulle guide trova anche un riscontro nella loro esperienza.
Il critico consiglia gli chef sulle linee di cucina, ma chi consiglia il pubblico a comprendere che la cucina d’autore non viene da Marte, che merita piccoli spostamenti e spese ragionevolmente superiori? Credo che questa sia la riflessione che dovrebbe guidarci per i prossimi anni, avvicinarci al pubblico senza rinunciare alla qualità, dando valore al dialogo in sala, ma anche fuori
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